venerdì 9 dicembre 2011

Thailandia, dieci cose da fare

La Thailandia è un paradiso per i sensi e per lo spirito. E' una terra magica che può offrire gli stimoli che ogni viaggiatore, nella sua diversità, cerca, che si tratti di abbuffate di massaggi thai o di sedute di meditazione in un monastero buddhista, di scorpacciate di sole e mare o di shopping sfrenato. Scegliere dieci cose a fare è un'impresa piuttosto ardua, ma avendo i giorni contati non si può far altro che operare una selezione in base alle proprie priorità.
Ecco la mia personale top ten.
Wat Rong Khun
Wat Phra Doi Suthep
1. Il Nord. Quando si pensa alla Thailandia viene subito in mente l'immagine delle spiagge bianche orlate dalle lunghe palme tropicali. Ma un viaggio in questa splendida nazione non può considerarsi completo senza aver visto le regioni settentrionali che, nonostante il turismo si sia prepotentemente fatto largo pure qui, mantengono un carattere più genuino. Un ottimo punto di partenza è Chiang Mai, confortevole cittadina che accoglie i visitatori con un palpitante mercato notturno dove è possibile acquistare praticamente di tutto. Qui ho scoperto che la merce contraffatta è una grande attrattiva per gli italiani, più delle meravigliose statute di Buddha che impreziosiscono la regione. Imperdibile è una visita al Wat Phra Doi Suthep, uno spettacolare tempio costruito in cima al monte Doi Suthep. Un'altra tappa strabiliante è al Wat Rong Khun, il Tempio bianco a una ventina di chilometri da Chiang Rai: semplicemente meraviglioso.
2. In groppa agli elefanti. Se desiderate passare una giornata all'insegna dell'avventura (come avrebbe detto Matteo, la mia guida in giro per il Nord, thai purosangue nonostante   il nome che ha scelto) non potete non concedervi una sosta in un campo di addestramento degli elefanti, simbolo di forza regale  In Thailandia se ne trovano un po' dappertutto, anche nella più commerciale isole di Koh Samui. Personalmente mi sento di consigliare di ritagliare uno spazio mentre siete impegnati a scoprire il Nord. Al Maesa Elephant Camp, tra Chiang Mai e Chiang Rai, i mahout si prendono cura dei loro giganteschi amici a quattro zampe e i visitatori assistono al momento del bagno nelle acque del fiume e a uno spettacolo con prove di abilità (i pachidermi giocano a calcio, ballano, dipingono persino). Immancabile poi il giro in groppa all'elefante in mezzo alla giungla ;))


3. Buddha watching. Piccoli, enormi, di smeraldo, interamente realizzati in oro, immersi nel verde della giungla del Sud Est asiatico. Durante un viaggio in Thailandia vedrete una quantità infinita di statue di Buddha non soltanto nei templi e nei luoghi di culto (splendidi quelli nei dintorni di Chiang Mai o a Chiang Rai, così come quello sdraiato di Bangkok) ma anche nei negozi di artigianato. Se intendete portare a casa un'immagine di Buddha però prestate attenzione alle regole doganali che ne limitano l'esportazione. 
4. Massaggi? No, nulla a che vedere col ritornello che si sente nelle nostre spiagge. Qui il massaggio è un autentico rituale e una pratica dalle innumerevoli virtù terapeutiche la cui tecnica si può apprendere anche  nella storica scuola all'interno del Palazzo reale di Bangkok. Potete provare il tradizionale massaggio thai nelle tantissime spa che punteggiano la Thailandia, alcune tra le più belle al mondo: il più delle volte avrete un servizio personalizzato con una somma di poco più di 20 euro per un'ora e mezza. Oppure potete approfittare dei prezzi ancora più convenienti proposti dai saloni che offrono servizi in serie, disponibili nei luoghi più turistici. Non serve spogliarsi, non si usano olii o unguenti vari: il rilassamento finale è interamente affidato a una complicata tecnica di allungamento e pressioni mirate. Un avvertimento: quando vi chiedono se preferite un massaggio light or strong, non sbilanciatevi e optate per la prima soluzione. Anche se le thailandesi sono minute e all'apparenza innocue, le pressioni esercitate dalle loro mani funzionano come un Black&Decker anche sul fisico più corpulento. 
Una donna Karen
5. I villaggi sul Mekok e le tribù di montagna. La vasta area di confine che separa la Thailandia da Birmania e Laos è popolata da innumerevoli tribù di montagna. Tra le più conosciute c'è quella delle donne giraffa (Padung o long neck karen) dette così perché sin dall'infanzia portano attorno al collo dei pesanti anelli di ottone che danno l'effetto visivo di allungarlo. Per incontrarle si può fare tappa a Mae Hong Son, divenuta quasi una meta di pellegrinaggio per le carovane di turisti che hanno scoperto questo angolo di mondo. Ma oltre ad osservare le supposte stranezze di popoli e tribù, quasi fossero fenomeni da baraccone, un viaggio in questo angolo del Paese dei sorrisi può rivelarsi una buona occasione per dipingere sui volti di tanti bambini una sincera espressione di gioia e questo sarà il miglior souvenir che riuscirete a portarvi a casa. Basta acquistare dei biscottini da 10 bath per una confezione da dodici (25 centesimi di euro più o meno) e fermarsi ad esempio nei villaggi che si affacciano sul fiume Mekok, ma potrebbe essere qualsiasi altro luogo. I bambini hanno i piedi scalzi, gli indumenti laceri e sporchi, e u lampo di luce negli occhi.  Sono ormai abituati alle visite di stranieri e sono diventati scaltri: appena sentono il rumore della motolancia che attracca si avvicinano alla sponda del fiume per mettersi in fila per ricevere il premio. A volte basta davvero poco per donare un pizzico di felicità.
6. Andare per mercati. Ho già accennato al Night Bazaar di Chiang Mai. In Thailandia i luoghi dedicati al commercio sono praticamente dappertutto. L'unica scocciatura è che anche qui, come in altre parti del mondo, è necessario contrattare per strappare un prezzo conveniente e se non si è dell'animo giusto questa esperienza può rivelarsi una tortura. Sconvolgente a Bangkok è il Chatuchak Weekend Market, straordinario per le dimensioni (15 mila banchi distribuiti su 35 acri di estensione) e per la varietà di merci. Come e più di Harrods qui è possibile acquistare from a pin to an elephant: animali, piante, souvenir, articoli di antiquariato.Utile per orientarsi la mappa realizzata da Nancy Chandler. Un capitolo a parte meritano i mercati galleggianti, autentica immagine da cartolina della Thailandia di ieri e di oggi: se si ha la possibilità di macinare un po' di strada, a cento chilometri dalla Capitale, nella provincia di Ratchaburi, sorge il Damnoen Saduak, una trappola per turisti che però offre meravigliose suggestioni per gli amanti della fotografia. Il risultato è assicurato.


A Bangkok esistono anche un fornitissimo mercato dei fiori, il Pak Khlong Talat, brulicante di profumi e di colori sia di giorno che si notte (si trova a Yaowarat, la locale Chinatown) e persino un mercato degli amuleti.
7. Curry e noodles a volontà. La cucina thai è squisita ed è perfetta anche per chi soffre di idiosincrasie sulla sicurezza degli alimenti e su malesseri collegati. L'ingrediente principale è quasi sempre il riso accompagnato da curry di verdure, pollo, gamberi, maiale. Dovunque andrete in Thailandia assaporerete il gusto inconfondibile del latte di cocco che qui usano a profusione in quasi ogni pietanza e del lemongrass (la citronella) di cui si fa ampio (e a volte eccessivo per noi occidentali) utilizzo. Da assaggiare tassativamente i noodles conditi con salsa di pesce e gamberi (prawns) che troverete soprattutto a Sud. Il piatto nazionale è il Tom Yum Goong, una saporita zuppa di gamberi. Infine lasciatevi tentare dalla moltitudine di frutta esotica (mango, papaya, dragon fruit, ramboutan, litchi, ananas) che in questo angolo pacifico di Sud Est asiatico ha tutto un altro sapore. Se desiderate riportare a casa vostra i sapori thai vi consiglio di dare uno sguardo a queste ricette.
Koh Samui
8. Mare, mare, mare. Non è un luogo comune. Le spiagge thailandesi sono una delizia per i sensi. La sabbia bianca riflette la luce che a queste latitudini e perfino accecante, oltre che potenzialmente pericolosa per la vostra pelle. A proposito di questo la parola d'ordine in Thailandia come in tutti i Tropici è proteggersi bene con una crema solare di adeguato fattore protettivo: anche quando il cielo è coperto (come può capitare nella stagione delle piogge, che va da giugno a settembre) i raggi filtrano e sono particolarmente efficaci. Un viaggio in Thailandia non può dirsi completo senza una sosta al mare. Le mete più hot sono le isole di Phuket, nel mare delle Andamare, e di Koh Samui, nel golfo di Thailandia, e la costellazione di isolotti che le circonda. Il modo migliore per concludere un faticoso tour sulla terraferma. A Koh Samui, nell'isola delle noci di cocco, la vita si gusta anche di notte con i Full Moon Party, un rave con migliaia di partecipanti (tra 10 e 30 mila) che si tengono sull'isola di Koh Phangan ogni notte di luna piena.


9. Meditate gente. La meditazione è una delle attività più amate dai turisti che visitano la Thailandia. Sono tanti i luoghi dove è possibile sperimentarla e apprenderne i segreti. Ad esempio vicino al monastero di Suan Mokkh (Giardino della liberazione) nella zona di Surat Thani e nel Wat Mahathat a Bangkok, vicino al Palazzo Reale, si possono seguire lezioni pratiche con un vero monaco buddista. Nel tempio di Bangkok ci si può anche pure soffermare per una notte o anche per qualche settimana, sempre che se ne rispettino i precetti, come ad esempio non mangiare dopo le 12, proprio come fanno i monaci. Il tempio chiede solo una piccola donazione e lascia libera la scelta sulla somma da offrire. Al Suam Mokkh International, a circa un chilometro dal tempio nella foresta di Surat Thani, il programma di lavoro spalmato su dieci giorni è decisamente più intensivo: ci si deve svegliare alle 4 del mattino per cominciare una lunga giornata di pratica meditativa che comprende l’ascolto dei discorsi sulle dottrine buddiste e yoga. Durante tutti e dieci i giorni è obbligatorio osservare il più completo silenzio.
10. Cobra vs Mangusta. Non sarà tra le attrattive più reclamizzate ma a dispetto del disgusto provato inizialmente il Cobra Show si è rivelata un'esperienza forte e tipicamente orientale, A cominciare dal teatro che ospita lo spettacolo con una musica di sottofondo degna dei film cinesi di trent'anni fa. In un padiglione rigorosamente ricoperto di eternit e circondato dalle gabbie contenenti qualsiasi genere di rettile gli impavidi domatori di serpenti danno il meglio di sé per tenere a bada cobra e serpenti a sonagli. Ecco uno dei momenti della dimostrazione.

Ma il clou arriva con la sfida tra il cobra e la mangusta. Per fortuna non ci sono spargimenti di sangue, nè vittime. Ma provate ad indovinare chi vince.

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