Papaveri - ph. Carlo Pecci |
La luce c'è ma non invade lo spazio. E' una presenza discreta che dà corpo e volume ai paesaggi e agli oggetti che si stagliano sul nero dello sfondo in tutta la loro drammaticità. È il segreto delle fotografie in mostra a Milano nello spazio distaccato aperto a Milano dal museo Pecci di Prato. Doppia Esposizione si chiama la carrellata di immagini scattate da Carlo Fei che ha scelto un leit motiv senza dubbio originale: gli oggetti ritratti sono immersi nell'oscurità rischiarata da lampi di luce.
Immagini che rispecchiano una precisa filosofia sulla dualità di ogni cosa e interpreta la fotografia non come mera rappresentazione ma come unione del positivo e del negativo, della luce e dell'oscurità. "Il soggetto ripreso è un "pretesto", come afferma Fei, per intraprendere un'indagine sull'idea stessa che sottende all'immagine: un attraversamento o shining, di cui il bagliore sfolgorante della luce è la metafora significativa; un'immersione nella totalità avvolgente dell'oscurità che sottrae il discorso sulla fotografia alla sua stessa presenza, evidenziata dalla simultanea disposizione degli elementi naturali dentro le forme simboliche del positivo e del negativo". La foto scelta per simboleggiare la mostra, tra le più evocative, fa parte della serie Papaveri, l'ultimo progetto realizzato da Carlo Fei, personale tributo al testo musicale di Fabrizio De Andrè. "Ciascun fiore si staglia nitido su fondo nero ingigantito nella scala ed inesorabilmente fissato al punto in cui l'immagine della vita e della morte che esso incarna coincidono e si confondono fra loro per ribadire ancora una volta il concetto filosofico secondo cui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma evocato dall'espressione "Né più né meno" che comprende anche quest'ultima serie di fotografie".
Cosa: Doppia Esposizione
Chi: Carlo Fei
Dove: Museo Pecci
Ripa di Porta Ticinese 113 - Milano
Quando: Fino al 10 dicembre.
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