L'ultima tendenza in fatto di viaggi? Il soggiorno nelle fattorie. No, non si tratta di resort a cinque stelle immersi nel verde ma di autentiche aziende agricole dove l'ospite non è un visitatore tout court ma un lavoratore chiamato a sudarsi la vacanza.
Da 35 anni ormai esiste un'associazione nata un po' per caso che permette agli aspiranti contadini di "incontrare" le aziende biologiche, piccole o grandi, disposte a fornire vitto e alloggio gratuito in cambio della loro non qualificata prestazione.
La Wwoof (World-Wide Opportunities on Organic Farms) è nata nel Regno Unito ma negli ultimi tempi si sta espandendo a macchia d'olio, raccogliendo affiliazioni ovunque nel globo, dall'Ecuador all'Israele passando per l'Italia dove la base operativa è a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno.
Come funziona? Semplicissimo. Basta iscriversi all'associazione versando una quota annuale di 25 euro, scorrere la lista delle aziende "ospiti" (host) in cui è possibile vivere questa straordinaria esperienza, contattare il referente, prendere accordi sul periodo di soggiorno e... partire per l'avventura. Perché di avventura certamente si tratta: scordatevi le comodità, lasciate a casa la voglia di relax, preparatevi invece a sporcarvi le mani e a vivere un'esperienza umana e culturale unica. Nell'elenco delle fattorie ospitanti - si legge sui Viaggi di Repubblica - "c’è chi si occupa di apicoltura, chi ha frutteti biologici, chi pascola pecore e mucche allo stato semibrado e chi alleva cavalli, chi ha bisogno di aiuto nella raccolta delle nocciole e chi per la fienagione, chi valorizza vecchie varietà vegetali e animali e chi insegna il mestiere di mulattiere, chi serve solo pasti vegetariani e chi sta ristrutturando, ovviamente con la bioedilizia, la propria cascina".
Alllora, siete pronti aspiranti Wwofers?
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