Non solo una moda, una necessità per sfuggire a pesticidi e sostanze nocive che intossicano la maggior parte degli alimenti e per rispettare l'ambiente e i suoi cicli.
Mangiare biologico è una sana abitudine che si sta pian piano diffondendo (ne sono dimostrazione i supermercati bio che si fanno via via spazio nelle nostre città) sebbene non sia sempre alla portata di tutte le tasche.
Il famoso endocrinologo e guru Deepak Chopra in questo articolo dà le giuste dritte per tenere d'occhio la salute senza dimenticare il portafogli. Perché non è necessario essere un purista del biologico, ma basta prestare attenzione a quel che si mangia.
Spiega Chopra:
"Alcuni frutti o ortaggi coltivati in maniera convenzionale contengono una piccolissima quantità di pesticidi nel momento in cui raggiungono il mercato".
Negli Stati Uniti è attivo un gruppo di pressione, l'Environmental Working Group (EWG), che si prefigge l'obiettivo di proteggere la salute della popolazione e l'ambiente. Utilizzando le analisi governative sul livello dei pesticidi riscontrato negli alimenti, ha stilato una classifica di cibi buoni e cattivi: la sporca dozzina e i 15 puliti. Secondo Ewg si può ridurre sensibilmente l'assunzione di pesticidi evitando dodici frutti e ortaggi più contaminati (la sporca dozzina, appunto) di cui fanno parte il sedano, le pesche, le fragole, le mele, i mirtilli, le noci pesche, i peperoncini dolci, spinaci e cavolo verde, patate, uva importata, lattuga. In questi casi è decisamente meglio optare per cibo organico.
I 15 puliti - cioè quelli che contengono una bassa quantità di pesticidi anche se coltivati in modo tradizionale - sono cipolle, avocado, granturco, mango, ananas, piselli, asparagi, kiwi, cavolo, melanzana, cantalupo, anguria, melagrana, patata dolce e cipolla dolce.
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