La Moschea Nuova |
Must-do in Istanbul. Ecco un elenco di visite e attività imperdibili nella vecchia Costantinopoli durante una visita di tre o quattro giorni.
La Moschea Blu |
- Perdersi a Sultanahmet. Dalla Moschea Blu alla chiesa di santa Sofia, camminare per le strade della Istanbul più turistica è una goduria per i sensi. Assolutamente da vedere la Moschea nuova che si trova vicino al Bazaar delle spezie, il Topkapi e il suo diamante da 86 carati, la Cistena basilica e la moschea di Solimano, tra le più imponenti, ma chiusa per lavori nel 2010.
- Una serata a Beyoglu. Se a primo impatto la parte vecchia di Istanbul imprime un'immagine più tradizionale e mediorientale, da questa parte del Corno d'oro, passato il Ponte di Galata, la città si mostra nella sua versione occidentale. La sera Istiklal Caddesi e i vicoli che si diramano dall'arteria principale fino ad arrivare a Taksim pullulano di gente che si attarda nelle tradizionali meyhanes o nei caffè dotati dell'immancabile narghilè.
- 3. L'hammam. Può essere un'esperienza indimenticabile oppure semplicemente un'esperienza. Di certo non si può andare a Istanbul senza aver sperimentato sulla propria pelle il bagno turco. I più belli in città - e anche i più turistici e quindi costosi - sono i due hammam storici di Cemberlitas e Cagaloglu. Il primo, costruito nel 1584 dal celebre architetto Sinan, si trova vicino al Gran Bazaar, il secondo probabilmente più scenografico soprattutto nella parte dedicata agli uomini non è distante da Santa Sofia e fu realizzato tre secoli fa dal sultano Mehmet I. Tieni conto che il Cagaloglu Hammam è stata inserito nella lista dei mille posti da vedere prima di morire nel libro di Patricia Schultz pubblicato dal New York Times.
- 4. Lo shopping. I turchi sono nati per il commercio che interpretano secondo un rituale quasi liturgico. Contrattare sul prezzo è obbligatorio al Gran Bazaar, un enorme centro commerciale ante litteram dove ai classici souvenir (dalle lampade colorate alla ceramica decorata) si alterna una miriade di negozi di merce taroccata (le polo Lacoste sono le più gettonate e sono replicate in ogni colore possibile). Tra le tante bottegucce tutte uguali spicca anche qualche 'perla' che vede prodotti unici ed originali, tanto che qui la contrattazione è abbastanza limitata: Exotic si trova a Keseciler Cassesi n.22-24, Beyazit, all'interno del Bazaar. Segnatevi questo indirizzo per acquistare bellissime creazioni in terracotta fatte a mano. E pure il venditore è molto simpatico. E' possibile trovare gli stessi prodotti in un altro negozio in Hamidiye caddesi, sulla strada per il Bazaar delle spezie, altro must-do ad Istanbul: più piccolo e affollato è l'ideale per fare una scorta di spezie di ogni tipo ma anche di leccornie come i lokum (chiamati anche Turkish delight), gelatine di miele aromatizzate.
- 5. Una crociera sul Bosforo. Per avere una visione d'insieme della città, Europa su una sponda, Asia sull'altra. Per ammirare le meravigliose residenze in legno che si affacciano sullo stretto. Per deliziare gli occhi con l'impareggiabie skyline di Istanbul segnato da moschee e minareti.
- Collegarsi ad Internet. Non è una battuta, anche se quando si è in viaggio è sempre meglio staccare la spina. Ma a Istanbul l'accesso a Internet wireless e gratuito è disponibile praticamente dappertutto, non solo negli hotel che si sono attrezzati anche negli angoli più remoti della Turchia, ma anche nelle aree verdi come il parco che si estende tra la Moschea Blu e Santa Sofia. Una modernità che va oltre ogni aspettativa, ma che cozza con un'altra particolarità tutta turca: qui il sito di You Tube è stato oscurato e quindi non è possibile accedervi, anche se il governo ci sta ripensando.
- Assistere a un'esibizione dei dervisci. La confraternita dei mevlevi o dervisci rotanti è stata bandita da Ataturk negli anni Venti ma la tradizionale cerimonia di danza rotante è mantenuta viva anche ai giorni nostri. A parte gli spettacoli per turisti disponibili un po' ovunque, il martedì sera è possibile assistere a un'autentica sema a Fatih, a circa 4 chilometri da Sultanahmet (chiedete in albergo oppure visitate il sito del Contemporary lovers of Mevlana.
- Mangiare turco. Dall'onnipresente kebab (doner o sis), venduto come cibo da strada o nelle apposite 'paninerie', agli antipasti (meze) serviti nelle meyhanes fino ad arrivare alla pida, versione locale della nostra pizza, e al panino di pesce che si può assaggiare in fondo a Eminomu. Dai lokum alla baklava, dolcissime sfoglie inzuppate di miele e pistacchi. Un viaggio anche nel gusto.
- E bere turco. Anche se la maggioranza della popolazione è di fede islamica l'alcool è ampiamente diffuso. Non per niente la bevanda nazionale è il raki, un liquore d'anice che chiude il pasto, simile all'ouzo greco. Il caffè turco è molto concentrato, ma buono: prima di sorseggiarlo è bene farlo "decantare" per un po'. In estate, per rinfrescarsi dalla calura e reidratarsi, è utile bere l'ayran, una bevanda fatta con yogurt sbattutto con acqua e sale.
- Usare i mezzi pubblici. Istanbul è una città dagli standard occidentali, moderna ed efficiente, molto diversa dai villaggi che si trovano all'interno della nazione. Muoversi in questa enorme metropoli da 12 milioni di abitanti è agevole, almeno nella parte più turistica. Il tram che congiunge Sultanahmet a Besiktas (fino al palazzo Dolmabahce) e le funicular per Taksim funzionano alla perfezione e in modo semplicissimo, quindi approfittate dei passaggi. Anche i taksi hanno prezzi abbordabilissimi.
Un locale a Beyoglu |
Il camekan del Cagaloglu Hammam |
Cemberlitas Hammam |
Gran Bazaar |
Al bazaar delle spezie |
Il ponte sul Bosforo |
I dervisci di Fatih |
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