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martedì 7 settembre 2010

Shantaram, viaggio nell'anima dell'India


More about Shantaram"Il mantello del passato è fatto con il tessuto delle emozioni della nostra vita e cucito con i fili enigmatici del tempo. In genere non possiamo far altro che avvolgercelo attorno alle spalle per trarne conforto, o trascinarcelo dietro mentre ci sforziamo di proseguire il nostro cammino...".
L'autore Gregory David Roberts affida queste considerazioni alla fine del capitolo numero 40 (pagina 1095), quando ormai chi legge Shantaram (Neri Pozza, 23 euro) si è abituato alla poesia che trasuda dall'inchiostro. La Bombay di cui parla è un'entità vivente che urla e sussurra, che ammalia coi suoi profumi e stravolge per i suoi contrasti e diventa la protagonista assoluta di questo romanzo che attinge a piene mani alla biografia travagliata del suo autore.
Sulla copertina del libro un commento del Daily Telegraph descrive Shataram come "un capolavoro, un romanzo che tocca il cuore e la mente" e non si può non essere d'accordo. Ogni pagina è un viaggio, un'immersione nel tempo e nello spazio, un caleidoscopio di volti e di personalità differenti. Fino alla fermata conclusiva contenuta in quest'ultima, emozionate considerazione. "Perchè la vita è così. Procediamo a piccoli passi. Rialziamo la testa e torniamo ad affrontare il volto feroce e sorridente del mondo. Pensiamo. Agiamo. Sentiamo. Diamo il nostro piccolo contributo alle maree del bene e del male che inondano e prosciugano la terra. Trasciniamo le nostre croci ammantate d'ombra nella speranza di una nuova notte. Lanciamo i nostri cuori coraggiosi nelle promesse di un nuovo giorno. Con amore: l'appassionata ricerca di una verità diversa dalla nostra. Con struggimento: il puro, inefficace anelito di essere salvati. Poiché fino a quando il destino ce lo consente, continuiamo a vivere. Che Dio ci aiuti. Che Dio ci perdoni continuiamo a vivere".
Nel video una sua presentazione (in inglese)

"Se il fato non ti fa ridere, vuol dire che non hai capito la barzelletta"

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