Le strade del terrorismo non conoscono barriere e non arretrano neppure davanti a uno stuolo di telecamere. Così mentre da noi si discute di videosorveglianza e di privacy, qualcuno ha pensato bene di piazzare un'autobomba proprio nel cuore pulsante di New York, a Times Square, sotto lo sguardo di centinaia di occhi elettronici che registrano ogni movimento di chi passa dalla piazza più nota della Grande Mela. Terrorismo islamico, eversione interna? Di qualunque cosa si sia trattato, la Polizia ha a disposizione una moltitudine di filmati per ricostruire la scena del crimine. Uno di questi potrebbe rivelarsi essenziale per identificare l'attentatore fallito. Eppure, duole dirlo, neanche l'arsenale di obiettivi installati ad ogni angolo di Broadway e dell'Ottava strada è bastato a fare da deterrente per i malintenzionati.
Intanto il ministero della Sicurezza Interna degli Usa ha annunciato di aver rafforzato la sicurezza negli aeroporti della East Coast. Aumentati anche i controlli agli imbarchi sia dei voli interni che internazionali. Gli investigatori - scrive l'Ansa - temono un bis di quanto accaduto nel 2007 in Gran Bretagna quando, dopo la scoperta di due autobombe a Londra, quattro asiatici si lanciarono in auto contro il terminal degli arrivi di Glasgow.
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