Wind Jet saluta Forlì e trasferisce la sua base operativa nel vicino aeroporto di Rimini dove confluiranno i circa 500 mila passeggeri l'anno trasportati dalla compagnia aerea siciliana. A partire da marzo 2011, quindi, tutte le rotte che fino ad ora hanno fatto capo all'aeroporto Ridolfi saranno trasferite al "Fellini": 31 destinazioni in tutto, di cui 18 internazionali, tra le quali spicca Mosca. A conferma del nuovo impegno della compagnia arrivano le nuove tratte pubblicizzate sul sito della Wind Jet. Il 27 marzo è la data prevista per il lancio dei voli da Catania e Palermo verso la capitale italiana del divertimento.
Travelblog riferisce che "per Catania la frequenza sarà di due voli al giorno, sette giorni su sette, con partenze da Rimini alle 15:05 e alle 20:25 e ritorno alle 06:40 oppure alle 18:00. Per Palermo, invece, un solo volo al giorno, sempre tutti i giorni: si parte dal “Fellini” alle 15:10, ritorno fissato alle 06:50. I biglietti per entrambe le tratte sono già in vendita, con prezzi che si aggiorano attorno ai 70 euro a/r tasse incluse".
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lunedì 29 novembre 2010
sabato 27 novembre 2010
Istanbul: 10 cose da fare in un weekend
La Moschea Nuova |
mercoledì 24 novembre 2010
Aerei, la carta d'imbarco è sul cellulare...
Le compagnie aeree puntano sul mobile: dall'acquisto dei biglietti al check in effettuato direttamente sullo schermo dello smartphone, dal cambio di prenotazione al bagaglio extra. I vettori hanno rivoluzionato i loro siti "formato cellulare" ricorrendo anche ad applicazioni gratuite per consentire ai passeggeri non solo di acquistare il biglietto aereo ma anche di effettuare il check in maniera rapida e senza code. Se vi state chiedendo che cosa succede per la carta d'imbarco la risposta è semplice: arriva via sms o via email e basterà mostrare il telefonino all'operatore per guadagnarsi il posto sull'aeromobile. Tra le prime compagnie aeree che hanno sposato questa causa ci sono Lufthansa e Air France -Klm. Ma bisognerà capire se celerità e comodità saranno pienamente compatibili anche con i controlli di sicurezza.
giovedì 18 novembre 2010
Reza, un fotografo di pace. Pure a Librino
Quando gli si chiede se ha paura, lui risponde con un'alzata di spalle e altre due domande: di che cosa? lei ha paura nella sua vita? Come se vivere la guerra in prima persona, esserne un testimone privilegiato e sperimentarne giorno dopo giorno i rischi e le atrocità, fosse la cosa più normale del mondo. Se fosse stato qualcun altro a dirlo, qualche dubbio sull'autenticità di quelle frasi poteva sorgere. Ma se a pronunciarle è Reza Deghati non puoi far altro che credergli sulla parola.
Reza è un pluripremiato fotoreporter iraniano costretto a lasciare il suo paese per via della sua attività di denuncia che gli costò pure cinque mesi di torture da parte dei servizi segreti. Oggi è un cittadino naturalizzato francese.
Massoud visto da Reza |
Ha 58 anni ma già quando ne aveva 14 aveva capito che la sua strada era la fotografia e l'ha percorsa fino a divenire uno dei più apprezzati professionisti del National Geographic, colui che ha raccontato le guerre, le ingiustizie e l'anima di interi popoli o di singoli uomini. Uomini come Ahmad Shah Massoud, il leader dei Mujaheddin che si mise a capo dell'Alleanza del Nord per liberare l'Afghanistan dagli invasori sovietici. Suo è il ritratto probabilmente più bello ed espressivo del leone del Panshir.
Da una terra di frontiera e di disagio come lo è quella afgana il suo impegno si è esteso negli ultimi tempi a un quartiere dell'Occidente moderno che vive anch'esso, con le dovute proporzioni, in mezzo al degrado e circondato dai pregiudizi. E' Librino, città satellite di Catania, rione dormitorio da 80 mila abitanti dove le strade e i palazzi sono tutti uguali, i negozi sono pochi ed essenziali e scarsi, se non inesistenti, pure i servizi.
Reza ha infatti accolto l'invito lanciato da Antonio Presti della fondazione Fiumara d'arte a condurre un laboratorio fotografico che sfocerà poi nella realizzazione di un museo a cielo aperto che avrà come tele le anonime facciate degli edifici di Librino. Un progetto dai grandi numeri, quello di Antonio Presti che a Librino ha già fatto realizzare la Porta della Bellezza, trasformando un vecchio muraglione in cemento armato in un'opera d'arte ornata da 9 mila manufatti in terracotta. «Coinvolgerà 30 mila persone, 100 bambini scelti dalle realtà attive del quartiere dovranno contattare 300 persone ciascuno - afferma il mecenate -. Le persone coinvolte verranno fotografate, e le foto andranno a formare una grande mostra in Piazza dell'Elefante. Questo grande archivio fotografico sarà realizzato dai 40 fotografi siciliani scelti in questi mesi».
mercoledì 17 novembre 2010
Modigliani, tra pubblico e privato
Modigliani nel suo atelier (foto Paul Guillaume) |
Donna con occhi blu, olio su tela |
Il Modigliani artista, ma anche quello privato svelato da appunti, lettere e fotografie. C'è tutto questo nella mostra che terrà banco a Catania dall'11 dicembre all'11 febbraio 2011, al Museo Civico Castello Ursino, fortezza realizzata nel capoliogo etneo da Federico II.
Cariatide rossa, tempera su carta |
Per due mesi saranno esposti un centinaio di opere d'arte fra disegni, oli, sculture e poi fotografie, taccuini, lettere, cartoline e persino le pagelle scolastiche, che permetteranno ai visitatori di conoscere meglio Amedeo Modigliani (Livorno 1884- Parigi 1920) attraverso un percorso che indaga nell'anima dell'autore, nella sua sfera affettiva e ne evidenzia le ripercussioni sull'opera. A fare da viatico il Diario della madre, una sorta di giornale di famiglia che Eugénie Garsin-Modigliani cominciò a scrivere nel 1886.
La Agatae di Modigliani |
Tra i dipinti di Modigliani ed esposte nella mostra pure l'inedito Agatae, il disegno raffigurante Sant'Agata, che è Patrona di Catania, ritrovato a Londra: fu realizzato nell'ambito di uno studio sull'iconografia dei santi cristiani di cui esiste ormai solo una dozzina di opere.
Modigliani, ritratti dell'anima
Dove: Museo Civico Castello Ursino - Piazza Federico di Svevia, Catania - Tel. 095/34.58.30Quando: dall'11 dicembre 2010 all'11 febbraio 2011
Biglietti: 6 euro (intero), 5 euro (gruppi minimo 15, massimo 40 persone, previa prenotazione), 3 euro (ridotto).
Info: http://www.modigliani-institut.com/
Spiritualità e natura al Parco Jalari
Un volto scolpito dal maestro Mariano Pietrini |
Osserva il verde intenso della chioma degli alberi, ascolta il vento frusciare tra i rami e gli uccelli cinguettare, odora il profumo delle erbe selvatiche, degli eucalipti, dei pini e nel frattempo lasciati cullare dalla quiete di un luogo creato appositamente per donare ristoro ed incantare.
Eccoci arrivati al Parco Museo Jalari, un angolo di paradiso incastonato sui monti Peloritani a pochi chilometri da Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Lì dove un tempo esisteva solo un ammasso di pietre, un terreno arido, buono a nulla, che i vecchi proprietari vendettero per poche lire considerato che non andava bene né per costruire né per coltivare, i fratelli Mariano e Salvatore Pietrini hanno saputo ricreare il loro Eden. E proprio quelle pietre apparentemente inutili e ingombranti sono diventate il fiore all’occhiello, il tratto distintivo di un museo a cielo aperto che ogni anno accoglie 20 mila visitatori contando soprattutto sulle gite scolastiche e sui turisti stranieri.
La vicina Castroreale vista dal Parco Jalari |
Jalari si chiamano questi massi tipici della zona incastonata tra i Peloritani e i Nebrodi, un termine che in arabo significa pietre luccicanti. Mariano Pietrini, 65 anni, commercialista di professione ma artista per vocazione, ne ha scolpite a migliaia ricavando fontane, forme e volti dai lineamenti primitivi, esprimendo gioia e dolore e tracciando un percorso di manufatti artistici che conducono dal viale della confusione a quello dei sogni passando attraverso terrazze che si affacciano sull’infinito e salite che si inerpicano all’interno del Parco Jalari, sovrastati dalle chiome di oltre 40mila alberi.
Il parco museo è un mondo a parte. Varcata la soglia di ingresso che si affaccia sui suoi 35 ettari di vegetazione e costruzioni realizzate secondo i principi della bioarchitettura si perde la cognizione del tempo, si ha la sensazione di ritrovarsi in un universo parallelo dove la natura, nonostante la presenza dell’uomo, riesce a seguire ancora i suoi ritmi e dove l’energia deriva dalle rocce che assumono anche la forma di letti di pietra, “sintesi tra l’energia cosmica e l’energia della terra”, un invito a ricaricarsi rivolto al visitatore che qui può distendersi e rigenerarsi. Mariano Pietrini crede fermamente nell’energia delle pietre e della natura e a questa convinzione ha dedicato la sua arte, dandone prova a Jalari, che lui definisce “La montagna parlante, la Piramide di Luce del terzo millennio”. “Per visitare il Parco - sostiene - si impiega al primo impatto circa tre ore, ma chi entra in questa stupenda, meravigliosa realtà, ne rimane affascinato per sempre”.
Il Grande libro di Pietra |
Ci sono angoli in cui la spiritualità del luogo si sposa con la tradizione: nel percorso che va dal “viale della confusione” fino su in cima al “viale dell’energia” dove si trovano il Grande libro di Pietra (un’intera parete scolpita di mille 500 metri quadrati) e la chiesa arcaica, sono disseminate 42 botteghe di arti e mestieri d’un tempo, che raccolgono 15 mila reperti, arnesi e utensili usati dagli uomini e dalle donne siciliane fino a non molti anni fa.
Il parco museo Jalari è una struttura privata realizzata dieci anni fa senza accedere a finanziamenti pubblici.
Una scultura e il mar Tirreno sullo sfondo |
Come arrivare: autostrada A20 Messina Palermo, uscita Barcellona Pozzo di Gotto, seguire la strada statale 113 e le indicazioni per frazione Maloto.
giovedì 11 novembre 2010
Pecore, vicoli e gente fashion
Questa pubblicità per l'apertura del Sicilia Fashion Village di Agira (il 26 novembre) è davvero deliziosa...
martedì 9 novembre 2010
Basta velo integrale, ma in Italia è già vietato
Donne col velo integrale in Turchia |
Deputati e senatori potrebbero impegnarsi a fare qualcosa di serio, una volta tanto...
lunedì 8 novembre 2010
Solidarietà, la luna di miele dal cuore d'oro
Anche durante la luna di miele si può fare del bene. E' il senso dell'iniziativa "Luna di miele solidale", che dalla scorsa estate offre alle coppie di sposi l'opportunità di sostenere un'associazione non profit senza sborsare un euro in più di quanto è necessario per acquistare il viaggio. Funziona così: si sceglie la meta del viaggio di nozze, ci si collega al sito www.lunadimielesolidale.it per ricevere un primo preventivo online gratuito. Al momento dell'acquisto del pacchetto viaggio si ha l'opportunità di scegliere l'onlus alla quale destinare il contributo. All'associazione il tour operator Hotelplan e le agenzie che aderiscono all'iniziativa, sparse su tutto il territorio nazionale, riservano il 4% del prezzo del viaggio. Il Progetto Travel solidale, invece, seleziona ogni anno un'iniziativa solidale a cui viene versato il 10% dei costi di affiliazione pagati dalle agenzie.
Per ora le onlus beneficiarie sono in tutto sei: Cesvi e Coopi che operano per la cooperazione e lo sviluppo; Ciai per la difesa dell'infanzia e dell'educazione; la Fondazione Abio per i bambini in ospedale; Aidos che tutela i diritti delle donne e Lav attivo a difesa di ambiente e animali.
Per ora le onlus beneficiarie sono in tutto sei: Cesvi e Coopi che operano per la cooperazione e lo sviluppo; Ciai per la difesa dell'infanzia e dell'educazione; la Fondazione Abio per i bambini in ospedale; Aidos che tutela i diritti delle donne e Lav attivo a difesa di ambiente e animali.