lunedì 4 febbraio 2013

Scozia, dieci cose da fare


La Scozia e una di quelle mete mistiche, un massaggio per il cuore e per la mente. Paesaggi incantevoli, musica celtica in sottofondo, una popolazione sparpagliata tra pianure e highlands dove spesso è più facile incontrare Angus e pecore che esemplari della specie umana. Il luogo ideale per rigenerarsi. Un avvertimento, però: il cielo è sempre un po' grigio, la nebbiolina non ti lascia neppure in piena estate e conviene portare con sé un bel pile e il kway per scongiurare raffreddori. Ma non lasciatevi scoraggiare: i colori della natura, seppur tenebrosi, contribuiscono a creare suggestioni condite da castelli, leggende di creature fantastiche e storie di fantasmi come quelle raccontate in quasi tutti i castelli scozzesi.
Per programmare bene il viaggio in Scozia si può ricorrere al Web e a strumenti utilissimi come visitscotland.com dove si possono recuperare gli indirizzi di ottimi bed & breakfast, un must in Gran Bretagna. Qui di seguito propongo un possibile itinerario in auto che permette di toccare tutti i luoghi di maggior interesse della Scozia, è chiaro comunque che può essere allungato o accorciato a piacimento del viaggiatore

1. Sulle orme di William Wallace. Si comincia da Stirling, prima tappa che ci attende dopo l'atterraggio ad Edimburgo. Stirling è una cittadina dal passato medievale: fu residenza degli Stuart e nel suo castello fu incoronata Maria Stuarda, la regina degli scozzesi. La sua storia si lega a doppio filo con la 'leggenda' di William Wallace (il Braveheart di Mel Gibson) che qui sconfisse gli inglesi nel 1297 ed è celebrato con un monumento abbarbicato in mezzo ai boschi. Se capitate da queste parti, sconsiglio di prenotare al Golden Lion hotel. E' il più antico albergo di Stirling e si vede: le stanze hanno uno strano odore di vecchio, c'è caldo e nelle vicinanze c'è una discoteca che non vi farà chiudere occhio per tutta la notte. Meglio optare per un B&B. Bello e imponente, il castello di Stirling è collocato in cima a una rocca che domina la vallata e ci si arriva percorrendo tortuose stradine in salita. Basta chiudere gli occhi per immaginare i suoi antichi ospiti che si aggirano tra le sue mura fortificate con abiti sontuosi e armature. Il biglietto costa circa 9 £, ma è meglio acquistare quello in abbinamento con il castello di Edimburgo. Se siete studenti o siete iscritti all'ordine dei giornalisti portate sempre con voi la tessera  perché in molti casi si può usufruire di sconti (concession). 
 2. I golf court più belli al mondo. St. Andrews è una piacevole cittadina sulla costa, patria degli amanti del golf e sede di una celebre università che ha potuto annoverare tra i suoi allievi pure il principe William. Belle le rovine sul mare, peccato che, a seconda delle condizioni meteo, la nebbia non consenta bene di distinguerne la sagoma. Questa è un tappa obbligatoria per gli amanti del golf, disciplina che raccoglie sempre più accoliti anche dalle nostre parti. È infatti uno dei principali motivi per visitarla e tutto sembra ruotare attorno agli  sterminati campi verdi, e qui di verde ce n'è davvero tanto. Più a nord, sulla strada per Aberdeen, si trova Stonehaven, con l’imponente Dunnottar castle, spettacolare per la sua posizione invidiabile. (ingresso 5£).
3. Alla scoperta dei castelli. Aberdeen è un ottimo punto di partenza per visitare i castelli dell’Aberdeenshire e una tappa intermedia verso le Highlands. Consiglio di seguire  il percorso della valle del Dee (potete prendere spunto qui e qui) e magari proseguire fino a Balmoral Castle, residenza estiva dei reali britannici.  Da non perdere assolutamente il castello di Crathes, dimora della famiglia Burnett oltre che del fantasma della Dama verde che si dice si aggiri ancora nella stanza a lei intitolata (circa 7 £ il biglietto per il solo castello, 10 £ abbinato agli incantevoli giardini). Più a nord si incontra il Craigievar castle e il castello di Fraser, che merita decisamente una visita. 
4. Nel "whisky-shire". L'area che si protrae a nord di Aberdeen è celebre per le sue distillerie di whisky. Tra le tante c'è anche  la Glen Grant, primo fornitore di Scotch whisky per l’Italia ma se si è cultori della materia si può creare un percorso ad hoc per degustare le varie specialità. Al Glen Grant un tour guidato attraverso enormi alambicchi consente di conoscerne la filiera di produzione e la storia del suo fondatore, che alle spalle della distilleria creò un enorme giardino di ispirazione africana. Il tutto si conclude con la degustazione: ti mettono una bottiglia davanti e puoi liberamente servirti. Occhio a non esagerare!
5. Il mostro di Loch Ness. Inverness, la porta delle Highlands, è la città più a nord della Scozia: si trova alla stessa latitudine del sud della Scandinavia. E' una cittadina piacevole, dalla vivace vita notturna. D'estate, qui come altrove, si può assistere anche al Military Tattoo, una parata militare a suon di cornamuse e abiti tradizionali (kilt in testa), di cui, pare, gli scozzesi vadano matti. Inverness sorge sulle rive del lago Ness, meglio noto per il suo leggendario mostro e a questa leggenda è dovuta la sua grande popolarità.  L’economia del posto si regge interamente sulla credenza del mostro di Loch Ness, visto che, a parte le rovine del castello di Urquart e le mostre dedicate a Nessie, non c’è molto altro da vedere. 
6. Le Highlands. Un viaggio in Scozia non può dirsi completo senza una visita approfondita delle highlands, le terre alte. A questo punto si prospettano due scelte: si può proseguire fino alla punta settentrionale della Scozia e magari imbarcarsi verso le isole Orcadi, oppure si può accorciare il giro e puntare verso il Wester ross. Io ho optato per quest'ultima soluzione facendo tappa a Gairloch per visitare gli Inverewe gardens (il nome è impronunciabile a dispetto delle apparenze), eccezionali giardini che associano piante di provenienza esotica che riescono a sopravvivere a queste latitudini grazie alla corrente tiepida (!) dell’Atlantico che mitiga gli inverni. Per la notte consiglio un grazioso b&b a Gairloch, lo Strathlene, gestito da un’anziana signora accogliente e riservata: ottima soprattutto la colazione in stile scozzese con prodotti genuini provenienti dalla ‘fattoria’ del marito.
7. Il Ben Nevis. Gli amanti degli sport all'aria aperta ne andranno matti: arrampicata e trekking sono il pane quotidiano dei visitatori di questa spettacolare area della Scozia dove la natura è  ancora una volta protagonista. La cittadina di Fort William è immersa nei boschi del Ben Nevis, il monte più alto della Gran Bretagna. Per pernottare consiglio vivamente  una tenuta di caccia, il Glen Loy Lodge: colazione a cinque stelle.
8. Glasgow, l'operaia. Glasgow è una città operaia che riserva ai visitatori diverse chicche, dalla ricca Galleria d’arte moderna alla splendida cattedrale di San Mungo, in stile gotico, dalla città della scienza col suo avveniristico Clyde auditorium che ricorda lo skyline di Sidney al Kelvingrove art gallery and museum. La città è una celebrazione delle opere dell’architetto Mackintosh che ai primi del ‘900 ne ridisegnò la fisionomia. Perdetevi nei pub per assistere a una partita della squadra del cuore, i Glasgow Rangers.
9. Edimburgo, l'aristocratica.  Glasgow ed Edimburgo sono geograficamente vicine, ma molto distanti per cultura e tradizioni. Li divide una settantina di chilometri densi di storia e attrattive. Edimburgo è meravigliosa, aristocratica, elegante. All’inizio di agosto poi ospita il Fringe festival, appuntamento immancabile per gli artisti di tutto il mondo che trovano sulla strada il loro palcoscenico. Musicisti, attori, comici, contorsionisti e chiunque voglia esibirsi può iscriversi al festival, che coinvolge un’intera città trasformando depositi e magazzini in teatri improvvisati. Un motivo in più per prenotare il viaggio in questo periodo dell'anno, oltre al fatto che sempre ad agosto, nel cortile del castello, si tiene il Royal Edinburgh Military Tattoo.
 
Edimburgo è generosa di emozioni. Si comincia con la passeggiata sul Royal Mile, l'arteria principale che confluisce nel misterioso castello. Fate anche un giro alla National Gallery, ne vale la pena. Se poi siete amanti degli animali, andate a vedere il quartiere di Greyfriars dove è stata eretta la statua di Bobby, un cagnolino che dopo la morte del padrone rimase per quattordici anni a vegliarlo. Gli abitanti del quartiere lo adottarono e quando morì gli dedicarono una statua: la storia ha ispirato un film della Disney e non poteva essere altrimenti.
10. Alla scoperta dei Templari. Nei dintorni di Edimburgo sorge la Rosslyn Chapel, la cappella di cui parla Dan Brown nel “Codice Da Vinci”. E’ un vero e proprio capolavoro del XV secolo (9 £ il biglietto) con le sue sculture e il simbolismo che richiama le vicende dei Templari. Per capire meglio il significato di ogni pezzo basta seguire il racconto della guida, comprensibile soltanto a chi mastica l’inglese. L’unica nota dolente è l’esterno, fagocitato da una gigantesca impalcatura che servirà a proteggere il tetto da futuri crolli. 
Altri luoghi da visitare. Eilean Donan Castle (ingresso: 5£), forse il più bel castello della Scozia non foss’altro che per la sua posizione, su un’isola alla confluenza di tre grandi laghi marini. È una dei monumenti che più rappresentano la Scozia.
 New Lanark è una cittadina a metà strada tra Glasgow ed Edimburgo riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: ospita un ex cotonificio che fu il regno delle sperimentazioni sociali di Robert Owen, l’imprenditore che in piena epoca industriale garantì per primo salari leali e un migliore stile di vita ai suoi dipendenti. Il suo esperimento non sortì effetto nei colleghi industriali. 

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