martedì 24 gennaio 2012

Giovani e intraprendenti: l'esempio di Enrico

Enrico Botta, regista
del musical Biancaneve
Il viceministro Martone dice che bisognerebbe insegnare ai giovani che se non sei laureato a 28 anni sei uno sfigato. Ed è subito polemica. Il messaggio, impopolare, è una provocazione che, presumo nelle intenzioni, prende di mira generazioni di mammoni e studenti stabilmente parcheggiati in ateneo. Ce ne sono tanti in Italia. Così come esiste un'altra faccia della medaglia. Ci sono tanti ragazzi che si rimboccano le maniche, rischiano, si danno da fare in mille progetti e spesso devono fare i conti con una società gerontocratica, dove a trent'anni sei ancora un ragazzino

Questa mattina ho incontrato ragazzi che appartengono decisamente a quest'ultima categoria. Enrico Botta è di Viareggio ha 25 anni. A 23 anni ha lasciato il suo lavoro di bancario (stipendio sicuro per un impiego per lui sconfortante), senza poter contare su altri sostegni economici da parte di istituzioni e quant'altro ha chiesto e ottenuto un finanziamento  e si è lanciato nella carriera di regista teatrale con il sostegno della sua fidanzata, di un anno più grande di lui, Annalisa Benedetti. Insieme hanno messo su una società di produzione (la Enrico Botta Live) e due anni fa hanno realizzato  uno spettacolo che è stato un successo (Alice nel paese delle meraviglie). E l'avventura continua. Proprio in questi giorni stanno portando nei teatri italiani un'altra favola evergreen, Biancaneve, rivisitata in chiave moderna e inedita e contando soltanto su giovanissime promesse del musical: pensate che il più anziano della compagnia ha soli 30 anni.  A me pare una bella storia. 

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